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TERRA SENZA MACCHIE

Campagna per la raccolta oli esausti vegetali

Il progetto nasce dall’idea di sensibilizzare la popolazione ed incentivarla a raccogliere gli oli esausti vegetali. In cucina le famiglie abitualmente per friggere o per conservare cibi usano oli vegetali, che in genere dopo l’uso vengono sversati nei lavandini. Questo succede per la scarsa conoscenza dei danni che lo sversamento degli oli nei lavandini può arrecare all’ambiente. La campagna “Terra senza macchie” vuole informare tutta la popolazione che vive nel nostro territorio, con una serie di filmati, sull’impatto ambientale e sui danni che una cattiva raccolta di oli vegetali può arrecare al nostro territorio.

I volontari dell'associazione Vivisanmaurizio hanno creato dei piccoli e brevi filmati per far capire alle persone quanto può essere dannoso lo sversamente dell'olio e come fare per evitare questo.

L'errore piu comune che facciamo ad ogni frittura!

Come recuperare in maniera corretta l'olio della nostra frittura

I danni che l'olio non recuperato correttamente crea all'ambiente

Dove buttare l'olio esausto recuperato

Che fine fa l'olio che viene riciclato?

“Terra senza macchie” ha partecipato alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2017 dal 18 al 26 novembre.

Obbiettivo della Campagna per la raccolta oli esausti vegetali

In Italia sono circa 280.000 le tonnellate di olio vegetale esausto (olio fritto) che viene prodotto. Dalle stime più recenti, fatte da LEGAMBIENTE, circa 65.000 tonnellate di olio esausto viene prodotto dalla ristorazione (ristoranti, bar, alberghi), 45.000 tonnellate dalle attività commerciali e industriali (friggitorie, laboratori di rosticcerie, ristorazione industriale) e le restanti 170.000 tonnellate da consumi domestici nelle abitazioni.

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 L’olio vegetale esausto, olio fritto e di conservazione, non è considerato nocivo per la salute dell’uomo, ma purtroppo e altamente inquinante se non viene smaltito correttamente.

La scarsa conoscenza di quali danni può arrecare il cattivo smaltimento e la percezione che hanno i cittadini che non considerano un rifiuto l’olio vegetale esausto, fa in modo che questi vengano versati nei lavandini o nei wc invece che essere raccolti e portati nelle isole ecologiche allestite dai comuni, arrivando fino agli scarichi della rete fognaria.

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I danni provocati da questo cattivo smaltimento sono parecchi.

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Malfunzionamento degli impianti di depurazione, con conseguente aumento dei costi globali per l’impianto di depurazione delle acque.

Smaltiti nella rete fognaria, come spesso avviene nell’utilizzo domestico, gli oli vegetali esausti pregiudicano il buon funzionamento della rete stessa intasando condutture e depuratori.

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Inquinamento Freatico.

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La falda freatica e una tipologia di falda acquifera naturale di acqua, e rappresenta una risorsa idrica importane, impiegata per l’irrigazione dei campi ma anche per usi civili ed industriali. Il loro inquinamento avrebbe un impatto sui pozzi di acqua potabile.

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Inquinamento dei mari dei fiumi e dei bacini idrici.

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In questo caso l’olio esausto crea una pellicola superficiale che impedisce l’ossigenazione delle acque compromettendo l’esistenza di flora e fauna, oltre a impedire ai raggi solari di arrivare in profondità nelle acque danneggiando l’ambiente marino.

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Per questi motivi l’associazione Vivisanmaurizio si è attivata cercando, con i propri mezzi di sensibilizzare, la cittadinanza di San Maurizio Canavese.

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L’obbiettivo della campagna di sensibilizzazione per la raccolta degli oli vegetali esausti è quello di informare i cittadini e renderli consapevoli che una cattiva raccolta degli oli vegetali esausti può arrecare gravissimi danni all’ambiente, inoltre per poter incentivarne una maggiore raccolta, chiedere all’ Amministrazione Comunale e al CISA di organizzare una raccolta porta a porta, o creare dei punti di raccolta in punti strategici di San Maurizio Canavese come supermercati, parcheggi, o altri punti da definire.   

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